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Lo squalo della Groenlandia

Lo squalo della Groenlandia
Lo squalo della Groenlandia
A cura di Elena Gatti
Fin da tempi molto antichi esistono molte leggende e molti miti sulle creature marine, alcune di queste, come tritoni, scilla e Cariddi, serpenti marini e tante altre, sono state partorite della fantasia dell’uomo; altre, invece, esistono nel mare e sono le protagoniste di racconti, spesso piuttosto distanti dalla realtà.
Tra queste, una in particolare ha catturato la mia attenzione: lo squalo della Groenlandia (Somniosus microcephalus), protagonista di molte leggende inuit, nelle quali si parla soprattutto della sua tendenza ad
attaccare i kayak. Nonostante le leggende, questo squalo non è considerato pericoloso per l’uomo, in quanto nuota nel mare Artico e nelle acque profonde dell’Oceano Atlantico, preferendo temperature tra -1°C e 10°C, temperature ostiche per nuotare. La sua carne è tossica se ingerita: dovendo resistere alle basse temperature e alle alte pressioni, i tessuti di questo squalo sono ricchi di ossido di trimetilammina.
Lo squalo si è aggiudicato diversi soprannomi, anche piuttosto buffi se si pensa che si tratta di una creatura che supera i 7 metri di lunghezza, che pesa anche oltre una tonnellata e che vive circa 400 anni: viene
chiamato “squalo sonnolento”, poichè nuota ad una velocità di circa 3 km/h; e “squalo cieco”, perché i suoi occhi vengono colpiti da un parassita che distrugge una buona parte del tessuto della cornea rendendolo, appunto, cieco. Sebbene queste due caratteristiche sembrino svantaggiose per un grande predatore, in realtà non lo sono, infatti i suoi occhi riescono ad attirare le prede poiché sono resi bioluminescenti dai
parassiti.
Anche lo squalo della Groenlandia, come tanti altri predatori, viene a sua volta predato: nei paesi dell’artico all’inizio del ‘900 era molto diffusa la sua caccia per l’enorme quantità di olio di fegato che si riesce ad estrarre; ad oggi ne vengono cacciati pochi esemplari mentre altri sono vittime della pesca a strascico. Per questo motivo è considerata una specie vulnerabile all’estinzione.
Se volete saperne di più su questo squalo, “Il libro del mare” dello scrittore e giornalista norvegese Morten A. Stronkses fa al caso vostro!